Scena 2 - scontro fra titani
J: Nancy, dove è la mia t-shirt rossa?
N: I'm busy, you know, non vedi che sto lavorando? Torna dopo.
Dopo quarantanove secondi ritorna. Se dici dopo e non specifichi quanto dopo, questo torna subito dopo.
J: Nancy, non riesco a trovare la mia t-shirt rossa.
N: you are such a pain in the ass.
J: what?
N: vado a vedere se è rimasta dentro la lavatrice o dentro l'asciugatore.
tum tum tum nancy scende le scale. tum tum tum nancy torna su.
N: io la tua maglietta non ce l'ho, non c'è.
J: e quindi dov'è la mia maglietta?
N: ma io che ne so?
tum tum tum Jin sale le scale. sbarabombarabambarabum rivolta tutti i cassetti barambombom. tum tum tum Jin torna giù.
J: non riesco a trovare la mia t-shirt
K: e io cosa ci posso fare?
a questo punto lui diventa nero, si trasforma in ufo robot, punta il dito contro nancy e le urla contro.
J: tu hai perso la mia t-shirt.
Ometto la restante sequenza di insulti di Nancy poiché è irripetibile.
J: u-huuu.
Scena 3 - l'interprete
Oggi pomeriggio Jin è andato a fare compere. Subito ho pensato che forse ha capito che se hai una valigia con 5 paia di mutande per tre mesi, perché "le mutande costano troppo" (wtf?), e poi ogni sera che esci lasci 25 dollari di birre al pub, forse almeno altre due paia per finire i giorni della settimana te le puoi permettere. Poi ho saputo che Alicia andava per comprare gli ultimi regali da portare a casa e lui l'ha seguita senza chiedere il permesso.
[digressione] Io non ero con loro perché oggi era previsto uno showcase dei "Girls" nel più famoso negozio di dischi della città. Arrivo con mezz'ora di anticipo e vedo tipo mezzo km di coda fuori dal negozio. Alla faccia dell'hype. Roba che neanche nel 2004 fuori dal covo per i franz ferdinand. Il negozio è piccolo e fuori fa freddo. Ok, faccio l'italiana, chi se ne strafotte. Ciao, sono una turista, non so per cosa sia questa fila, io posso entrare per comprare un cd? Sì. Ciondolo per una ventina di minuti fra un disco e l'altro, pronta a volare in prima fila una volta aperte le porte. A questo punto danno l'annuncio che la band è in ritardo, rompete le righe tutti a casa, lo showcase non si fa, cavoli vostri se avete aspettato un'ora al freddo. Olè. Poi ascoltando un parlottio fra due commessi ho capito che c'era talmente tanta gente inaspettata che avevano paura che gli travolgessero il negozio, e in ogni caso non ci sarebbe stato tempo di far fare gli autografi a tutti. Vabbè, chi se ne strafotte.
[/digressione]
Il nostro eroe si reca al bancomat e preleva con la carta di credito. Prende i soldi e si dimentica la carta. Se ne accorge venti minuti dopo, ma non vuole lasciare la sua bella da sola (anche se lei vorrebbe tanto scrollarselo) e non torna alla banca a chiedere se l'hanno trovata, perché la sua missione è accompagnare lei a casa sana e salva.
J: Nancy, ho perso la carta di credito.
N: Io di sotto a vedere dentro la lavatrice non ci vado più!!
J: No l'ho persa nel bancomat.
N: Tu il giorno che hanno distribuito i cervelli l'hai perso, di la verità!
J: what?
N: Chiama il numero verde e disattivala.
Non chiedetemi perché per stare qui tre mesi costui si è aperto un conto in una banca americana. Vi potete immaginare la gag fra lui che non capisce una parola di inglese e la povera operatrice di turno che deve capire cosa lui gli dice?
Per identificarti, quando sottoscrivi una carta di credito nuova, devi scegliere una domanda segreta e compilare la risposta. Lui ci ha scritto il nome del suo cane. La ragazza gli chiede il nome del suo pet (animale domestico). L'unica parola che lui associa al cane è dog.
What pet? pet pat pot? u-huuu.
Io nel frattempo mi stavo rotolando sul pavimento per le risate.
Nancy che è più buona di me prende il telefono e spiega la situazione all'operatrice: you know, he is a jerk. La tipa ci rinuncia, però dice di stare in casa e di aspettare una sua telefonata. Pare che dovessero tirare giù dal letto l'unica dipendente figlia di coreani immigrati. Quando il telefono risuona, lui ci muggisce dentro per un quarto d'ora e alla fine dice che è tutto ok.
Scena 4 - il regalo di addio
Questa cosa è successa tipo un'ora fa e ho ancora i lacrimoni. Stasera a casa abbiamo cenato tutti insieme per salutare Alicia che parte domani, e fatto un po' di foto, tra cui quella qui in alto. Dopo siamo andate in camera e mentre la aiutavo a fare la valigia lui ha bussato alla porta. GIFT, regalo. Non mi volto e penso che se è ancora un caffè in lattina glielo tiro su un piede. Però, le dice, non aprirlo adesso, aprilo quando sei a casa. Poi lui si chiude nella sua camera a disperarsi. Ovviamente appena chiusa la nostra porta abbiamo scartato il pacco. Ho dovuto mettere la musica a tutto volume per coprire le risate. Se andate
qui e cliccate sull'ultima foto potete vedere anche voi.
Elenco degli oggetti rinvenuti all'interno del pacchetto:
- un libro di poesie sul mare
- un guanto da forno rosso pieno di caramelle
- quattro penne a forma di bambola folk
- un'aragosta di cioccolato bianco
- un'aragosta di cioccolato nero
- una lettera
- il pezzo forte.
Il pezzo forte, ha quasi provocato l'isteria. Un paio di cuffie per ascoltare la musica, con le cuffie a forma di paperella gialla da bagno. Non esattamente il tipo che sfoggeresti in metropolitana davanti a tutti. Magari sono impermeabili e si possono utilizzare veramente nella vasca da bagno? Who knows.
Chi è quello che ha detto che tutto il mondo è paese??