giovedì 11 febbraio 2010

Un lunedì alternativo

La settimana scorsa:
Liza: la smetti di andare a letto alle dieci?
Kay: scusami ma con questo freddo passo gran parte dei pomeriggi a casa, e quando si fa sera sono stanca.
L: ma lo sai che noi rientriamo sempre alle nove e mezza.
K: eh appunto, vi aspetto per salutarvi e poi vado a letto. A quell'ora i miei amici italiani sono già tutti andati a dormire e io preferisco alzarmi presto alla mattina.
L: una di queste sere usciamo tutti insieme!
K: ecco, tipo un sabato sarebbe perfetto.
L: no, la domenica ci alziamo presto. Appena ho una mattina libera ti dico.
La settimana passa, poi lunedì sera Liza arriva a casa alle otto, prima del solito. Io dopo la doccia mi ero messa direttamente il pigiama, e stavo cenando.
L: sei pronta?
K: per cosa?
L: stasera si esce! Aspettiamo Matt e alle dieci usciamo.
K: ma domattina devo andare a scuola!
L: non ti puoi rifiutare. Stasera non c'è la mia fidanzata e mi voglio divertire, voglio ballare!
K: ok, ma dove si va?
L: è un locale dove si balla ma c'è anche il bar con i biliardi.
Mi faccio un caffè doppio e mi vesto a strati. Alle dieci arriva Matt, e camminiamo fino al locale dove ci aspetta Juliet. Il locale si chiama Machine, ma la serata del lunedì si chiama Dirty Sexy Monday. Conoscendoli come ho fatto a non pensare subito in che tipo di locale mi stavano portando? Il locale aveva effettivamente due aree. Entriamo nella prima. Lady Gaga a palla, 9 persone su dieci sono maschi gay, 1 persona su dieci è la migliore amica di uno di questi. Matt lo perdiamo dopo tre secondi. Noi andiamo a giocare a stecca, e improvvisamente mi rendo conto di quanto mi manca il clan. Poi, finita la partita, torniamo nell'altra sala, dove è appena iniziato uno spettacolo di drag queen. Mentre loro cantano, un'orda di ragazzi impazziti si accalca per mettere una banconota da un dollaro in mezzo alla scollatura delle cantanti. Liza si beve prima un gin tonic, poi due, poi tre, e poi quattro. Finito lo show c'è il secondo round di musica simil Gaga. Ballo o mi tiro un colpo in testa? Non ho una pistola, ballo. Dopo poco Liza vola a culo in terra sul pavimento, e capiamo che è ora di dirigersi verso l'uscita. Matt risulta non pervenuto, Juliet abita dalla parte opposta, quindi tocca a me caricarmi Liza in spalla e camminare tortuosamente verso casa. A parte la sosta di dieci minuti in cui lei si dedica alla decorazione del marciapiede con i resti della cena e della bevuta, arriviamo a casa indenni. Che pazienza che ci vuole con questi giovini.

3 commenti:

Ragno ha detto...

non c'abbiamo più l'età per queste cose...
"gaga ullalà ma ma ma ma zan zan zan zan"

Anonimo ha detto...

mi sembra una bella serata, dopotutto ;)

Simona ha detto...

sì, mi sono divertita. il "che pazienza" era riferito solo al ritorno a casa :)