martedì 23 febbraio 2010

Ognuno ha la sua gomorra.

Ho deciso la mia data di ritorno, che sarà circa fra due mesi e mezzo (salvo imprevisti, ovviamente). La mia permanenza totale negli Usa, sarà quindi di sette mesi e mezzo. Praticamente il processo di miglioramento del mio inglese durerà quanto la gestazione di un parto. Non mi dispiace tornare, sono contentissima di avere fatto questa esperienza ma la mia romagna mi manca tanto. Anche se probabilmente non vedo l'ora di tornare per il gusto di poter fuggire di nuovo. In particolare ho questa fissa della transiberiana che devo togliermela dalla testa prima che altri pazzi come me manifestino la loro disponibilità ad intraprendere l'avventura, altrimenti poi per coerenza quelle tre settimane di treno in mezzo al niente me le devo fare per davvero e non lo so mica se sono pronta. Magari nel 2011. Sento la necessità di controbilanciare il capitalismo americano con un po' di sana Russia. Ma torniamo al mio periodo residuo negli Stati Uniti. Voglio visitare il visitabile, per essere sicura di non doverci tornare più. Purtroppo le finanze residue scarseggiano e quindi dovrò applicarmi più del solito per quanto riguarda la ricerca dei viaggi low cost online. Questo fine settimana vado a Philadelphia. Bus, ostello e panini per poco meno di cento dollari totali. La mia guida dice che il centro città e la città vecchia sono meravigliose, che è uno dei pochi posti trasudanti storia, negli Stati Uniti. Non dice niente sul crimine, eppure dovrebbe, perché ci sono delle zone pericolosissime. La mia insegnante mi ha detto che se vado e sto in centro posso stare tranquillissima, ma ad esempio la zona a Nord è da evitare perché al confronto il Bronx è il paese delle meraviglie di Alice. Dicono che in media c'è un morto ammazzato al giorno, da quelle parti. Ci sono bande rivali che si fanno la guerra per la droga, e non guardano in faccia a nessuno. Ieri ho guardato su youtube un documentario della Bbc, sul crimine che c'è in questa città. Si vede un rigidissimo gentleman inglese, che per un certo periodo è andato in giro per North Philadelphia con i poliziotti, sulle loro auto. Poverino, si vede chiaramente che se la fa addosso, non si toglie mai il giubbotto antiproiettile. Però ha del coraggio perché intervista i ragazzi di strada con il suo humour in english style. Loro gli mostrano i segni dei proiettili sui loro corpi, e sono anche fortunati perché possono raccontarlo. Quasi tutti hanno perso un amico o un parente. Purtroppo c'è parecchio slang e non ci sono sottotitoli, però se provate a guardarlo è interessantissimo. Lo trovate qui, diviso in 6 parti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6. Io volevo vedere solo la prima, ma poi non sono riuscita a smettere: è tipo Gomorra, solo che questo non è un film. Nonostante tutto questo, ho ancora voglia di andarci. In quella zona però non ci metto piede.Giustifica

8 commenti:

susanna ha detto...

Donnavventura te fa un baffo!
:D

Ragno ha detto...

nemmeno Gomorra è un film, in fin dei conti...
e Saviano è sorprendentemente ancora vivo...

Matteo De Felice ha detto...

Grazie del documentario, non sapevo della sua esistenza. Sono stato da quelle parti per più di un mese, intendo a Philadelphia, non al nord - dove leggendo sui giornali locali si capisce che le persone vivono o con una pistola in tasca o protetti dietro mura e cancelli. Phila registrava due anni fa quasi 500 omicidi l'anno e non solo nelle zone periferiche o verso Camden, la zona forse con più criminalità di tutti gli USA. Grazie del link e buon viaggio! (non perderti i murales della città)

Simona ha detto...

Oh sono contenta che almeno qualcuno l'ha guardato il documentario, perché merita davvero!

Anonimo ha detto...

Dai ci andiamo insieme in Transiberiana...la cosa mi stuzzica da tempo.

Seba

Simona ha detto...

ecco, sei la terza persona che me lo dice. dai che si organizza una spedizione di gruppo :D

fio ha detto...

io andrei a visitare il negozio di violini di famiglia, già che sei lì.

Simona ha detto...

ahahaha why not ;)