venerdì 19 febbraio 2010

My dear Joe

Questo post vuole essere un ringraziamento al signor Joe, ma anche una guida di sopravvivenza per chi vorrà trascorrere del tempo negli States. Parliamo di supermercati americani.
- Trader Joe's. E' il mio preferito, è la mia salvezza. Questo fantomatico signor Joe è un tizio che importa tonnellate del miglior cibo da tutto il mondo, per venderlo nei suoi negozi sparsi per gli Stati Uniti. Siccome ne importa veramente tonnellate riesce ad applicare ottimi prezzi, che in alcuni casi sono uguali al paese di origine. Purtroppo non è il supermercato più vicino a dove abito, ma una volta alla settimana mi organizzo e mi faccio trenta minuti di camminata con lo zaino vuoto all'andata, e altri trenta con lo zaino vuoto al ritorno. Ci sono stata poco meno di un'ora fa, ed ecco, con l'acquolina in bocca che mi ritrovo, io lo devo proprio ringraziare.
Grazie Joe per la birra belga.
Grazie Joe per il salame italiano.
Grazie Joe per gli gnocchi italiani (è da sei mesi che non li mangio!!)
Grazie Joe per il formaggio francese.
Roba che in vita mia non ho mai ringraziato così tanto nemmeno dio (sì lo so che si scriverebbe maiuscolo).
- The whole foods. E' famoso per avere i prodotti americani di migliore qualità, ma anche per essere il più costoso. Per questo la gente comune l'ha soprannominato "The whole paycheck" (l'intera busta paga). Siccome è un supermercato per ricchi, lo si trova solo nelle zone dove ci abita la gente con i soldi. Infatti per scoprire quali sono le zone più costose al metro quadro in una città, basta digitare whole foods su google maps.
- Stop & shop. Questo è conveniente per chi ha l'automobile. C'è un distributore accanto ad ogni supermercato e si possono utilizzare i punti della benzina per fare la spesa.
- Shaws. Questo è il supermercato del popolo, tipo la nostra coop. Con la differenza che la nostra coop vende solo cose commestibili. Qui ci ho trovato dei salumi di una fosforescenza tale che i chimici del cnr ci potrebbero aprire una sede distaccata per studiare nuove forme di vita.
Fortunatamente Boston ha anche un ottimo mercato delle verdure, Haymarket, che non mi stancherò mai di nominare su questa pagina. Per raggiungerlo devo farmi 40 minuti di metropolitana ma ne vale la pena. Con tre dollari torno a casa con tre borse piene di melanzane, zucchine e pomodori. Per lo meno questo viaggio mi sta servendo per imparare ad estrarre briciole di felicità dalle piccole cose.

8 commenti:

eio ha detto...

Se cominci a pensare convenient e a scrivere conveniente mi sa che ormai in italia non ci torni più :)

Simona ha detto...

ho fatto di peggio, ho detto "suona perfetto" pensando "it sounds perfect" :D

eio ha detto...

spero poi tu abbia realizzato subito :)

Simona ha detto...

io no, ma me l'hanno detto subito: "che fai cominci già con gli inglesismi?" :)

Paolo Pezzangora ha detto...

Birra belga?
Ho letto birra belga?!

Primo Giovedì

Simona ha detto...

what's wrong with that??

Paolo Pezzangora ha detto...

Nothing (as matter)!
Anzi!
Posso averne una (cassa) per preparare la puntata di domani!??!!?

Primo Giovedì

Simona ha detto...

ehehe ok, però me ne lasci una :)