giovedì 28 gennaio 2010

Romagna mia

Avevo dimenticato come fosse lavorare senza troppe preoccupazioni per la testa. Oggi durante il mio "stage amministrativo" ho fatto l'archivio tutto il giorno. Ho riordinato documenti in cartelline, ho stampato ed appiccicato etichette, riorganizzato le cartelle dei sospesi, e messo via scatole di documenti dell'anno passato. Sono stanca morta, ma mi sento bene. Johanna, la padrona del ristorante è molto gentile con me. E' una donna con le palle, si capisce subito chi è che comanda in casa. Il marito è completamente ai suoi ordini. Marito, vai a prendere Simona in stazione, Marito porta a scuola i figli, Marito riporta Simona in stazione, Marito vai a prendere i figli, Marito vai in farmacia, eccetera eccetera. Intanto che lui gira come una trottola, Johanna gestisce il suo business via telefono. Esige gli sconti dai fornitori, sgrida la manager del ristorante che poi dovrà sgridare il cameriere che ha sbagliato a fare uno scontrino, ordina i nuovi menù secondo la grafica da lei scelta. Johanna è una creativa, e dice che per lei occuparsi di amministrazione è come stare in galera. Come darle torto. Alle dodici in punto ha ordinato il pranzo per telefono. Chiede ogni volta la stessa cosa: insalata Greca con doppia feta e aggiunta di pollo on top. La gente è strana. Stamattina Johanna mi ha messo davanti una scatola imballata con dentro una stampante per etichette nuova di pacca, e mi ha detto: usala. Guai a chiedere come si fa, c'è il libretto di istruzioni. Ancora una volta l'essere nerd mi è tornato utile. Ho installato il cd nel pc, collegato la porta usb, aperto il software, impostato la misura delle etichette e chi mi fermava più. A momenti presa dall'entusiasmo gli etichettavo anche il mega frigo. Volevo scriverci sopra "un giorno sarai mio". I suoi bambini volevano giocare anche loro con la macchinetta, ma lei glielo ha proibito. Filate in camera a fare i compiti gli ha detto, mentre io li guardavo con la perfida aria di sfida che ha chi possiede il gioco più bello.
Ho realizzato che l'attitude è fondamentale per il modo di affrontare un lavoro. Io sono riconoscente a Johanna perché mi ha dato fiducia in un paese straniero dopo trecento porte sbattute in faccia e quindi mi do da fare volentieri, anche se solo sei mesi fa avrei storto il naso solo a sentire nominare l'archivio.
Questa mattina alle sei ho avuto la telefonata con l'ingegnere italiano, per il lavoro fico. Da buon italiano ha subito provato a mettermi in difficoltà.
I: lei ha un'ottima esperienza in amministrazione e nel campo del web, ma non ha mai fatto il commerciale, come la mettiamo?
k: la mettiamo che le nuove sfide non mi spaventano, e anzi magari seguendo lo slancio dell'entusiamo per la fiducia ricevuta, magari potrei fare meglio di uno con cinque anni di esperienza.
I: se non altro ha la risposta pronta.
k: se non altro.
E insomma, non ho avuto lo stesso riscontro positivo che ho avuto dagli americani. Loro hanno una mentalità molto più aperta, e cercano qualcuno versatile, in grado di focalizzarsi su diversi tipi di lavoro. Non cercano di sicuro l'italiano medio e fossile. Tzè.
Ma veniamo al lato pratico. Purtroppo ho scoperto che il super stipendio che mi hanno strombazzato, è il lordo. Perciò, tolte le tasse e convertito in euro, la musica cambia. Tutto ha un prezzo, ma i miei amici, la mia casa, la mia famiglia, la romagna (vedi cibo/mare/clima), valgono di più. Oggi sono nostalgica, ma domani magari cambio idea.

2 commenti:

Ragno ha detto...

sì però da ora è tutto in discesa! controlla i freni...

susanna ha detto...

certo che gli italiani si riconoscono al volo eh... soprattutto quando ti chiamano a mezzogiorno ora italiana!

facci sapere degli sviluppi eh!!!