venerdì 8 gennaio 2010

Oblomov

Non si fa in tempo a lamentarsi che non si riesce a socializzare, che ti piove dal nulla una giornata sociale in cui non hai due minuti per te. Ieri appena dopo pranzo è passato John a prendere il caffè. Ci siamo raccontati questi tre giorni in cui non ci siamo visti, come se fossero tre mesi. E' un buon ragazzo, gli voglio bene, ma. Poi quando è andato via stavo preparandomi ad annoiarmi per il resto della giornata, e quando ho aperto facebook Juliet mi ha aperto una finestra di chat per invitarmi fuori a prendere un tè. E' stata molto carina e gentile, mi ha raccontato la sua storia. Juliet, se vi ricordate è la ragazza etero che si è sposata un amico americano gay per potere restare negli stati uniti. Juliet viene da un paesino al confine con la siberia.
J: la temperatura è più bassa rispetto a Boston, ma là soffro meno il freddo perché è molto più secco e meno ventoso.
k: avanti così.
J: il freddo vero a Boston quest'anno deve ancora arrivare.
Inizio a chiedermi se da qualche parte si può noleggiare una pelliccia di orso polare.
k: nel tuo paesino ci ferma la transiberiana?
J: oh, sì l'ho presa un sacco di volte, era il mezzo che usavo per spostarmi abitualmente
k: andare da San Pietroburgo a Pechino con quel treno, facendo tappa in tutti i luoghi di interesse è il mio sogno. In realtà un paio d'anni fa ho detto che l'avrei fatto nel 2010.
J: com'è che una sogna San Pietroburgo e si ritrova a Boston?
k: è una lunga storia. Gliela racconto.
Ora Juliet lavora part time in nero in una farmacia. Sta aspettando i documenti per potere lavorare legalmente, che ci mettono almeno sei mesi dopo il matrimonio.
J: you know, non è facile. Il lavoro part time è l'unico che ho trovato, ma ho un gran bisogno di soldi. Devo finire di pagare il matrimonio, l'avvocato, mio marito.
k: le spese del matrimonio le capisco, immagino che ci sia in mezzo anche l'anello che porti al dito. Ma l'avvocato e il marito?
J: se ti sposi qui, senza tornare a casa e rientrare negli stati uniti col visto fiancé, quello per le fidanzate ufficiali che vengono per sposare il marito, non ti mettono in galera perché "il vero amore che non può aspettare" è un caso contemplato dalla legge. Però devi sostenere un processo per dimostrare questo vero amore, e pagare un avvocato. Il tutto ti viene a costare intorno ai 3500 dollari.
k: oh my god. E perché devi pagare tuo marito?
J: perché qui c'è un business per questa cosa. I ragazzi ti chiedono anche diecimila euro per sposarti. Siccome noi siamo amici mi ha chiesto solo millecinquecento euro per ora.
k: che amicone!
J: è uno stronzo, lo so. Una volta che abbiamo litigato me ne ha chiesti altri 1500 minacciandomi il divorzio. Poi però abbiamo fatto pace. Spero che non lo rifaccia.
k: ma non ti viene da mandarlo a quel paese?
J: non ho altra scelta. In siberia mi annoio. Qui ho una vita e tanti amici, ora sono in ballo e posso solo ballare, affrontando tutto quello che succede giorno per giorno.
Juliet è povera ma lascia 3 dollari di mancia per un tè. Conosce la cameriera e lo fa per solidarietà. La disperazione ti fa diventare più umano.
Poi torno a casa per l'ora di cena, e mi ripreparo ad annoiarmi. Col cavolo. Tre minuti e Liza spalanca la porta super sorridente, ed entra in casa con due amiche di cui non mi ricordo il nome, ma solo la definizione che Liza mi ha dato di loro. Tipo: ciao, loro sono la coppia perfetta. In ogni circolo di amici c'è la coppia perfetta, e anche qui non si fa eccezione. Avevo ragione su Liza ieri, stanotte hanno litigato, stamattina hanno fatto pace e oggi è raggiante e socievole. Mi invita a sedermi al tavolo, tira fuori quattro birre e iniziamo a parlare. Durante le birre abbiamo intavolato una serissima discussione sulla letteratura russa. Dico loro che il maestro e margherita di Bulgakov è fondamentale, perché nelle sue pagine dice quanto è importante leggere il Faust di Goethe o il Don Chisciotte. Alla parola Goethe la coppia perfetta si illumina, si guardano e fanno cenno affermativo col capo. Restano stupite quando oltre agli scontati Dostoevskij e Tolstoj gli tiro fuori la lettera a Tatiana nell'Eugenio Onegin di Puskin, ed esplodono in una standing ovation quando dico che il mio personaggio preferito in assoluto è Oblomov. Loro adorano Oblomov perché è il più russo dei russi. Poi Liza inizia a versare shortini di vUodka. Al secondo giro le dico di cuore che sono stata fortunata a capitare in questa casa, perché se vivevo con americani probabilmente ora sarei stata davanti alla tv a commentare il football mangiando hamburger. Certe volte sono così vuoti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

wow.
questo blog si fa sempre più avvincente.

Anonimo ha detto...

doppio wow!!! me gusta todo!!!!! bss

Ragno ha detto...

vorrei proprio sapere cosa ci sia di male a mangiare hamburger e commentare (aggiungo "beceramente") il football...