martedì 13 luglio 2010

Coerenze stilistiche.

Passare la giornata a documentarsi sui siti cosiddetti fashion sta iniziando a diventare una tortura. Non ho un soldo da spendere, almeno fino a quando non mi arriverà il primo stipendio. Ho la posta elettronica intasata di offertissime imperdibili e oltretutto mi rifiuto di finanziare la concorrenza.
Non me ne è mai fregato niente di apparire, e tuttora non me ne importa: mi piace pensare a me come l'orso asociale rintanato nella stanza bostoniana al riparo dal resto del mondo. Però cosa volete che vi dica, evidentemente è vero che la tentazione fa l'uomo ladro. Se io vedo delle Converse a 25 euro diventa proprio più forte di me resistere all'acquisto. Eppure dovrò imparare a controllarmi, perché ne possiedo già tre paia e in questo ufficio non le posso più mettere. Per fortuna è estate e rimedio con i sandali, ma per l'inverno non potrò di certo presentarmi qui con gli anfibi. Qui nessuno impone niente, ma le altre sono sempre tutte perfette e la competizione in un'azienda prettamente femminile raggiunge livelli infiniti. Dove lavoravo prima d'estate si andava in ufficio in pantaloni corti e ciabatte e l'atmosfera era molto più chill. Dopo aver passato sei anni in un posto del genere è dura riabituarsi al malefico pantalone con la piega.
Comunque fino a che questa fase di adattamento resterà il mio problema più grande potrò ritenermi fortunata. Avercene di questi problemi, signora mia.

3 commenti:

ClaudiaMart ha detto...

ma viaaaaa
certo che ti puoi mettere gli anfibi!! e pure le converse, che diverse altre colleghe già hanno. E poi hai visto me? ho litigato col ferro da stiro fin dal primo giorno che sono uscita da casa di mamma', e direi che si vede! e nella nerds room ti sei affacciata? sono tutti con i pantaloncini della quechua (sì, quelli a 4,99 paghi 2 prendi 3) ;-)

Simona ha detto...

ok ti prenderò in parola :D

Ragno ha detto...

io odio le Converse, sono salvo...