sabato 24 aprile 2010

San Mac Donald

Se in un viaggio non c'è avventura non ci piace.
"C'è la cena sul volo?"
"Si ho letto che dice cena food market"
Peccato che quel market significasse che per cenare sull'aereo dovevi vendere un rene per potertela permettere.
"Mangiamo due biscotti e poi rimandiamo la cena a quando atterriamo"
"Ok, tanto in aeroporto qualcosa da mangiare lo si trova di sicuro"
Il volo è atterrato in ritardo, intorno alle undici di sera, e tutti i bar dell'aeroporto di Dallas erano già chiusi. I panini della macchinetta ci sono sembrati oro, ma dopo dieci tentativi l'apparecchio infernale non ha accettato nessuna delle nostre carte di credito.
"E' tardi, dobbiamo correre via altrimenti perdiamo il bus per l'ultimo treno"
Preso il bus al volo.
"Ma perché non abbiamo provato a pagare in contanti?"
"Bella domanda, credo sia perché dopo mesi in america abbiamo preso il loro vizio di swipe the card"
"Dai magari nella stazione di partenza o di arrivo c'è un'altra macchinetta e ci riproviamo"
La stazione vicino all'aeroporto era completamente deserta, c'era solo una tettoia, due binari, due panchine, due macchinette. La prima serviva per comprare i biglietti e ci siamo riusciti senza problemi. La seconda io avrei dovuto fotografarla. Aveva solo qualche cioccolata, ma con la carta sbiadita dal sole. Praticamente dentro c'erano solo luisone. Nella stazione di arrivo, un paesello sperduto in mezzo a Dallas e Fort Worth, non c'era neanche l'ombra di un distributore automatico. A quel punto nel mezzo del nulla ho visto una M gialla in lontananza che per me è stato come vedere la M della madonna che diceva sono qui, e invece era Mac Donald. Non avrei mai creduto in vita mia di mangiare così di gusto un hamburger pieno di qualsiasi schifezza. Poi, camminando verso l'ostello abbiamo visto una cosa che se non avessimo mangiato avrei creduto si trattasse di un'allucinazione da fame. L'enorme struttura bianca e luminosa si presentava con l'aspetto di una stazione di servizio bianca e scintillante, ma con il cartellone Bank of America.
"Da quando in qua la banca vende la benzina?"
"Ma se guardi bene quelle non sono pompe di benzina"
"Oddio è vero, non c'è il tubo"
"Sono bancomat! Così i culoni non devono fare la fatica di scendere dall'auto per prelevare i soldi"
"Unbelievable, passino il mac drive e il drive in, ma la drive bank le supera veramente tutte!"
Dopo cinque minuti a piedi siamo arrivati all'ostello, e abbiamo realizzato che è simile a quello di New Orleans. E' una casa privata riadattata, dove hanno messo letti a castello in tutte le camere e aggiunto fabbricati con bagni e docce. L'atmosfera in salotto è incredibile, sembra di essere davvero a casa di qualcuno. Ora si va nel supermercato di fronte a comprare la colazione, e poi si torna alla stazione a prendere il trenino per Fort Worth. Stay tuned.

2 commenti:

Ragno ha detto...

Mi è venuta fame di Mac...e non sono nemmeno le 10 del mattino...

Byron ha detto...

Ci sono anche nel New Jersey i bancomat drive-thru. A Settembre ero in un hotel a Eatontown, NJ che aveva una banca *dall'altro lato della strada*, e per poter prelevare dei soldi il portiere dell'albergo mi ci ha accompagnata in auto. Anche perché nel New Jersey non ci sono i marciapiedi, e se cammini da solo per strada la polizia arriva come un lampo e ti chiede se stai bene, come mai cammini, hai bisogno di un passaggio? O, brave new world that hath such people in't! :-)