mercoledì 31 marzo 2010

Downtown tour

Potrei scriverci un trattato sul tempo bizzarro degli Stati Uniti. Due giorni prima di partire per Miami abbiamo guardato le previsioni, e ci aveva messo quattro giorni di temporale. Poi invece è arrivato il tornado che si è sfogato mentre noi eravamo in viaggio e ha ripulito tutto il cielo. Ieri siamo usciti di casa in maglietta, ma traumatizzati dal new england abbiamo messo la maglia pesante nello zaino. A Boston infatti, non importa quanto sole ci sia, può diventare tutto scuro da un momento all'altro. Come domenica scorsa che sono entrata da Dunkin Donuts per prendere un iced coffee con un bellissimo sole a picco, e sono uscita che c'erano le nuvole che coprivano il sole e cinque gradi in meno, tanto per farmi rimpiangere di non aver preso un cappuccino. Ieri invece ho capito che in Florida non funziona così. Ci sono stati almeno 26 gradi per tutto il giorno, e a parità di temperatura il sole scotta di più che dalle nostre parti. Abbiamo camminato attorno al porto, e siamo capitati al Bayside, un centro commerciale che vende tutte le cose per la spiaggia. Ai piedi avevo le converse ormai fumanti e le ho convertite con un paio di infradito. E poi, visto che dobbiamo stare qui fino a venerdì, ho anche comprato il costume, che mi serviva proprio per la prossima estaatee al mareee (cit.). All'ora di pranzo siamo entrati in un supermercato, e si narra che in una panchina al sole lì di fronte c'era gente che mangiava panini, gente che approfittava per darsi lo smalto fucsia nei piedi e gente che con uno scatto felino convertiva i jeans con i pantaloni corti comprati da macy's poco prima. Una tizia che è passata di lì probabilmente sta ancora ridendo. La gita è proseguita esplorando il quartiere cubano, nei dintorni di calle ocho. Rispetto ai grattacieli di downtown sembra veramente un altro pianeta. Siamo entrati in un negozio di sigari, che li esponeva tutti alle pareti come se fosse una libreria. Tutto intorno era pieno di divani e sedie a dondolo, per gustare in diretta il prodotto. Il commesso del negozio è italiano e appena ci sente parlare arriva e parte con il suo monologo da compaesà. Ciao, io sono sardo e però la mia seconda regione preferita è la toscana, e quando ero più giovane correvo in squadra con Mario Cipollini, eh che bei tempi, non che adesso mi lamenti però! Fortunatamente ci ha salvato mammà che l'ha chiamato per chiedergli come sta, e siccome lei ha la precedenza, dopo averci venduto il sigaro da fumare ci ha liquidato in zero secondi. Ci siamo seduti sui divani e l'ho provato anch'io. Devo dire che ubriaca più di due bicchieri di vino. Poi abbiamo preso la metropolitana sopraelevata, e qui siamo impazziti. Questa metro è un trenino elettrico panoramico, che viaggia su un binario posto a venti metri da terra, e fa tutto il giro intorno alla città. Abbiamo fatto tantissime foto ai grattacieli, e poi non contenti abbiamo fatto anche il secondo giro, tanto era gratis. Siamo rientrati per cena e abbiamo ordinato online la pizza da domino. Questi sul loro sito hanno un tracker in flash, che ti mostra in tempo reale l'avanzamento della preparazione della tua pizza. Ho cliccato su ordina, e tre secondi dopo mi è comparso il nome del pakistano che ha preso l'ordine (qualcosa tipo yiamlek ha iniziato a fare la tua pizza), poi lui preme un tasto al pc che mi comunica che ci ha messo le cose sopra, che l'ha messa in forno, che l'ha tirata fuori dal forno, e che ci ha fatto il controllo qualità e che l'ha messa nella scatola da portare via. Siamo rimasti ipnotizzati davanti al monitor per dieci minuti e poi siamo corsi fuori a prenderla dietro l'angolo, che se no si raffreddava. Se la pizza fosse stata pure buona, sarebbe stato il top. Visto che vendono cibi, dovrebbero capire che devono investire di più in qualità piuttosto che in tecnologia. Se accanto ci fosse stata la baracchina di salvatore dove devi pazientare trenta minuti lì davanti per gustarti una pizza come si deve, io personalmente l'avrei preferita. Anyway, ora mi metto il costume nuovo e si va all'assalto della spiaggia di South Beach!

4 commenti:

Francesco ha detto...

Kay, secondo me dovevi studiare a Miami e non a Boston...

susanna ha detto...

ossanto scielo:

http://picasaweb.google.it/kay979/Miami#5454568975589206930

XD

Simona ha detto...

francesco: questa è una frase che oggi mi sono ripetuta tutto il giorno!! ma a miami non avrei imparato nulla probabilmente ;)

disorder ha detto...

magari un corso di spagnolo, però...