martedì 2 novembre 2010

Week-end a Napoli

Tutto è iniziato un mesetto fa.
kay: per il ponte dei santi tutti voli economici sono pieni. o spendiamo tanto o stiamo a casa.
socio: no a casa no. semmai andiamo via in treno.
kay: e dove potremmo andare in treno?
socio: a Napoli per esempio.
kay: ma a Napoli c'è la monnezza.
socio: quella è solo spazzatura mediatica, il centro sono sicuro che è pulito.
kay: scommettiamo che non è così?

Purtroppo ho vinto la scommessa, ma sono comunque contenta di essere andata. Sabato pomeriggio abbiamo fatto tappa alla Reggia di Caserta, che non ha niente da invidiare a tanti altri famosi palazzi reali. Le stanze e il giardino sono davvero belli. Poi abbiamo proseguito per Napoli, e siamo stati accolti da un viale Umberto I° veramente stracolmo di spazzatura. Lì per lì mi stava prendendo male. Gli abitanti sembrano assuefatti, ma lungo certi tratti l'odore è davvero fastidioso. In serata abbiamo fatto un giro romantico sul lungomare che invece era pulito. Domenica mattina sveglia presto per andare a Pompei con la circumvesuviana. Meraviglia delle meraviglie: io pensavo fosse un sitarello piccolo ed invece c'è più roba che ai fori romani. L'antica cittadina è ancora molto ben conservata, ci sono anche tre anfiteatri. Le strisce pedonali di pietra proprio non te le aspetti. Ho trovato molto interessanti i dipinti dentro alle case, e sconvolgenti i calchi di gesso delle persone morte sotto l'eruzione. L'area è infatti dominata dall'imponente vesuvio, che sovrasta tutto e incute ancora timore. Mentre in tutta Italia diluviava, lì c'erano venti gradi e un bel sole, non potevamo trovare clima migliore. Nel pomeriggio siamo tornati a Napoli e ci siamo tuffati nel centro storico, nella zona chiamata spaccanapoli. Il tempo sembra si sia fermato almeno a quarant'anni fa. Le signore calano i cesti dal terrazzo e il fornaio gli mette dentro il pane. I panni sono stesi col filo girevole che va da un palazzo all'altro. Tutti sono sorridenti e spensierati, e purtroppo hanno la mano pesante sui clacson. Le pasticcerie vendono babà e sfogliatelle. I negozietti hanno già iniziato a vendere le statue del presepe. Alla fine del giro arriviamo in via Toledo, e dopo aver passeggiato fra i negozi, sbuchiamo in piazza del Plebiscito: sì, è davvero bella come dicono. Lunedì mattina invece siamo saliti al Vomero con la funiculì funiculà, e abbiamo potuto ammirare il panorama mozzafiato di Napoli vista dall'alto. A pranzo ci siamo regalati un'ottima pizza da Di Matteo, un pizzaiolo famoso della città. Al pomeriggio ci siamo rimessi in viaggio per tornare a Firenze. Napoli alla fine mi è piaciuta, e sono comunque contenta di essere andata. Mi ha ricordato un po' Genova e un po' Madrid però condite con tanto chiasso in più.

3 commenti:

Ragno ha detto...

Non esageriamo!
Genova è inimitabile :)

Anonimo ha detto...

sono contenta che ti sia piaciuta!
napoli è napoli. e come ogni città è diversa da tutte le altre.
ma napoli è napoli. :)
Viola.

Chiara ha detto...

Ah la pizza da Di Matteo...sublime!