Questo blog voleva essere una seria analisi della società americana contemporanea e invece sta diventando un'accozzaglia di racconti insensati. Direi che non vi poteva andare meglio.
Dopo le difficoltà di adattamento dei primi tempi, ora che mi sono completamente ambientata inizio a sentire Boston come "casa". Lascerò la Nancy house fra un mese esatto, e probabilmente quel giorno piangerò. Se me l'avessero detto quando sono arrivata non ci avrei creduto. Alicia è partita domenica, ed ha lasciato un bel vuoto in casa. Io e Nancy l'abbiamo accompagnata all'aeroporto con l'auto. Nancy ha detto a Jin che l'auto era piena e che per lui non c'era posto. Dispettosa la signora, eh! Lui preso dal panico di non riuscire a salutare la sua bella, ha imboccato la porta di casa correndo come una lepre in direzione della metropolitana per l'aeroporto. Senza chiedere il terminal, e senza salutarla prima in caso che non riuscissero a beccarsi. Forse pensava di recarsi alla stazione delle corriere di Canicattì. La zona partenze dell'aeroporto di Boston è grande come un paese. Ogni compagnia aerea ha un PALAZZO diverso contenente i propri banchi di check-in. Poteva il nostro eroe pensare di chiedere prima di partire? Nonee. Alla fine però si sono beccati. Avete presente quando ogni tanto in spiaggia si sente un altoparlante che dice: si è perso un bambino, ha gli occhi a mandorla, la madre può venire a recuperarlo al banco informazioni.
Al ritorno dall'aeroporto Nancy mi ha invitato al baby shower party dei vicini. Sono andata per fare un po' di analisi antroposociologica delle usanze del vicinato. Praticamente quando una donna è incinta, un mese prima della nascita del bambino si fa una festa dove tutti mangiano a sbafo l'impossibile e lei viene sommersa di regali per il nascituro. Quando il pargolo nasce, altro giro altri regali. Avrei un paio di obiezioni in merito a questa usanza.
1) Se devi organizzare un buffet da matrimonio per farti regalare 40 tutine che non le usi tutte neanche se gliene cambi una al giorno perché poi cresce, non fai prima a usare gli stessi soldi per comprare tu quello che ti serve?
2) Ma porca miseria, un po' di scaramanzia no?? No. Non esiste proprio il concetto, non sanno cosa sia. Il dizionario lo traduce con superstizione, ma noi lo sappiamo che è una cosa ben diversa. Insomma, ho raccolto nuove conferme sul fatto che siamo davanti a un popolo di ottimisti e di spreconi. Ora che la corrente sta cambiando, in molti si stanno ritrovando con il culo per terra perché non sono pronti. Loro sono sempre stati ricchi, loro non lo sanno come ci si sente quando non hai un soldo in tasca. Oltretutto sui loro scontrini del supermercato non si paga la tassa (la nostra iva) (e qui potrei aprire una lunga parentesi dovuta alla mia deformazione ex-professionale ma proprio non mi va). Per il resto, a parte il pranzo pantagruelico e lo scartamento dei regali, la festa dei vicini è noiosa come ce la si può immaginare. Bambini che corrono e vecchi che parlano di ricordi passati.
Vicino: ehhh Nancy gli anni passano...
Nancy: you know
Vicino: ti ricordi la nevicata del gennaio 1978? (1985 nella versione italiana)
Nancy: si, non si riusciva ad aprire la porta perché la neve era più alta della porta
Vicino: e non siamo andati a lavorare per una settimana, che relax
Io: Nancy, io vado a casa a ricontrollare a che ora parte il mio aereo.
Nancy: ma è fra un mese!
Io: lo so, ma voglio essere sicura di salirci.
(sei ore dopo stavo già pensando che sarebbe bello ritornare passata la tempesta ma questa è un'altra storia)
Ah, dimenticavo di parlarvi del regalo che ha portato Nancy. Quando me l'ha fatto vedere, era dentro una scatola di cartone colorato tutta stilosa, con un grande fiocco sopra.
Nancy: guarda il regalo che ho preso.
Io: una tutina, ma che idea originale.
Nancy: ho comprato anche la scatola, così non ho dovuto perdere tempo per fare il pacchetto. you know, EASY.
Io: ah, quanto costa la scatola per curiosità?
Nancy: 20 dollari.
Praticamente ha speso più nel pacco che nella tutina per non sprecare 4 minuti. Incommentabile. Sarebbe meglio che prendesse un attimo di respiro nelle sue cose, specialmente quando fa la lavatrice. Ad esempio, questo post è stato scritto indossando un calzino rosa e uno azzurro, perché Nancy oltre alla maglietta di Jin sembra avere perso anche due miei calzini, ovviamente di colore diverso fra loro. Per farglielo notare invece di puntarle il dito contro e urlarle tu hai perso il mio calzino (cit.), ho deciso di indossarli per casa aspettando che lei mi prenda in giro per poi risponderle "zitta che è colpa tua!" Magari funziona. Se non mi lancia dentro la lavatrice tutta intera.
Dopo le difficoltà di adattamento dei primi tempi, ora che mi sono completamente ambientata inizio a sentire Boston come "casa". Lascerò la Nancy house fra un mese esatto, e probabilmente quel giorno piangerò. Se me l'avessero detto quando sono arrivata non ci avrei creduto. Alicia è partita domenica, ed ha lasciato un bel vuoto in casa. Io e Nancy l'abbiamo accompagnata all'aeroporto con l'auto. Nancy ha detto a Jin che l'auto era piena e che per lui non c'era posto. Dispettosa la signora, eh! Lui preso dal panico di non riuscire a salutare la sua bella, ha imboccato la porta di casa correndo come una lepre in direzione della metropolitana per l'aeroporto. Senza chiedere il terminal, e senza salutarla prima in caso che non riuscissero a beccarsi. Forse pensava di recarsi alla stazione delle corriere di Canicattì. La zona partenze dell'aeroporto di Boston è grande come un paese. Ogni compagnia aerea ha un PALAZZO diverso contenente i propri banchi di check-in. Poteva il nostro eroe pensare di chiedere prima di partire? Nonee. Alla fine però si sono beccati. Avete presente quando ogni tanto in spiaggia si sente un altoparlante che dice: si è perso un bambino, ha gli occhi a mandorla, la madre può venire a recuperarlo al banco informazioni.
Al ritorno dall'aeroporto Nancy mi ha invitato al baby shower party dei vicini. Sono andata per fare un po' di analisi antroposociologica delle usanze del vicinato. Praticamente quando una donna è incinta, un mese prima della nascita del bambino si fa una festa dove tutti mangiano a sbafo l'impossibile e lei viene sommersa di regali per il nascituro. Quando il pargolo nasce, altro giro altri regali. Avrei un paio di obiezioni in merito a questa usanza.
1) Se devi organizzare un buffet da matrimonio per farti regalare 40 tutine che non le usi tutte neanche se gliene cambi una al giorno perché poi cresce, non fai prima a usare gli stessi soldi per comprare tu quello che ti serve?
2) Ma porca miseria, un po' di scaramanzia no?? No. Non esiste proprio il concetto, non sanno cosa sia. Il dizionario lo traduce con superstizione, ma noi lo sappiamo che è una cosa ben diversa. Insomma, ho raccolto nuove conferme sul fatto che siamo davanti a un popolo di ottimisti e di spreconi. Ora che la corrente sta cambiando, in molti si stanno ritrovando con il culo per terra perché non sono pronti. Loro sono sempre stati ricchi, loro non lo sanno come ci si sente quando non hai un soldo in tasca. Oltretutto sui loro scontrini del supermercato non si paga la tassa (la nostra iva) (e qui potrei aprire una lunga parentesi dovuta alla mia deformazione ex-professionale ma proprio non mi va). Per il resto, a parte il pranzo pantagruelico e lo scartamento dei regali, la festa dei vicini è noiosa come ce la si può immaginare. Bambini che corrono e vecchi che parlano di ricordi passati.
Vicino: ehhh Nancy gli anni passano...
Nancy: you know
Vicino: ti ricordi la nevicata del gennaio 1978? (1985 nella versione italiana)
Nancy: si, non si riusciva ad aprire la porta perché la neve era più alta della porta
Vicino: e non siamo andati a lavorare per una settimana, che relax
Io: Nancy, io vado a casa a ricontrollare a che ora parte il mio aereo.
Nancy: ma è fra un mese!
Io: lo so, ma voglio essere sicura di salirci.
(sei ore dopo stavo già pensando che sarebbe bello ritornare passata la tempesta ma questa è un'altra storia)
Ah, dimenticavo di parlarvi del regalo che ha portato Nancy. Quando me l'ha fatto vedere, era dentro una scatola di cartone colorato tutta stilosa, con un grande fiocco sopra.
Nancy: guarda il regalo che ho preso.
Io: una tutina, ma che idea originale.
Nancy: ho comprato anche la scatola, così non ho dovuto perdere tempo per fare il pacchetto. you know, EASY.
Io: ah, quanto costa la scatola per curiosità?
Nancy: 20 dollari.
Praticamente ha speso più nel pacco che nella tutina per non sprecare 4 minuti. Incommentabile. Sarebbe meglio che prendesse un attimo di respiro nelle sue cose, specialmente quando fa la lavatrice. Ad esempio, questo post è stato scritto indossando un calzino rosa e uno azzurro, perché Nancy oltre alla maglietta di Jin sembra avere perso anche due miei calzini, ovviamente di colore diverso fra loro. Per farglielo notare invece di puntarle il dito contro e urlarle tu hai perso il mio calzino (cit.), ho deciso di indossarli per casa aspettando che lei mi prenda in giro per poi risponderle "zitta che è colpa tua!" Magari funziona. Se non mi lancia dentro la lavatrice tutta intera.
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