Gina e Pina sono due ragazze dai tratti orientali che sono in classe con me fin dal primo giorno. Hanno diverse cose in comune, oltre alla nazione di provenienza c'è soprattutto l'età. Entrambe hanno studiato tanto, e hanno vinto una borsa di studio offerta dal loro governo per frequentare l'università negli Stati Uniti, e prima di essa questo corso di lingua per perfezionarsi. Sono state catapultate lontano dalla famiglia e dal loro paese a soli diciannove anni. A quell'età io di certo non sarei stata in grado di cavarmela da sola all'estero. Ma loro sono native digitali, sono cresciute con internet nel sangue, e hanno google maps per non perdersi e i social network per restare in contatto con gli amici. Viviamo in altri tempi signora mia. Eppure, io vi posso già dire che Gina nella vita farà strada perché ha già capito come si sta al mondo. Pina secondo me prima o poi si caccerà in qualche brutto guaio e verrà rimandata a casa senza passare dal via. Ora va tanto di moda parlare di reputazione digitale, e a noi che quando è uscito facebook avevamo già una testa sulle spalle ci sembra un concetto ovvio e scontato. Se invece provo a pensare a cosa avrei scritto sulla mia pagina online quando avevo sedici anni, rabbrividisco. Specialmente se penso che potrebbero essere consultabili anche vent'anni dopo da uno sconosciuto qualsiasi che deve farmi un colloquio di lavoro. Paura. Ma torniamo alle due signorine a cui piace tanto venire a scuola ogni settimana con un colore diverso di capelli, che varia dal blu all'arancione. Gina, ha una sola foto nel profilo di facebook, in cui ha la faccia pulita e il suo colore naturale. Negli status sta particolarmente attenta a non scrivere mai i fatti suoi. Pina invece è quella che molti chiamerebbero "bimbominkia". Cambia la foto più spesso del colore di capelli, e la scatta dall'alto, come piaceva tanto alle ragazze myspace. Negli status si diverte ad utilizzare le abbreviazioni degli sms, tipo 4evah e ogni volta che mi compaiono sulla mia home page mi si travasa la bile. Quando si è lasciata col ragazzetto di turno si è preoccupata di informare subito tutti definendolo fuckin' asshole. E pensare che io me la ricordo ancora come era il primo giorno: aveva gli occhi a mandorla, i capelli biondo scuro, un maglione enorme ed era struccata. Oggi di quella timida ragazza non c'è rimasto più niente, nemmeno gli occhi perché si è messa un paio di lenti a contatto che li fa rotondi. Due settimane fa ha pubblicato su facebook le foto di un party in cui i presenti (compresa lei) fumavano un cilum. A quel party era presente anche Gina, che invece di piazzarsi davanti alla macchina fotografica in tutte le foto, quando veniva inquadrata si copriva il viso con le mani. Ma queste sono ragazzate che abbiamo fatto tutti, e siamo solo fortunati se le foto delle nostre distruttive gite scolastiche non sono on-line. Però ieri Pina mi ha fatto preoccupare sul serio. Da qualche giorno in classe ha lo sguardo assente, perso nel vuoto. Ha scritto nello status di facebook che si sentiva un pochino depressa, che è andata da un medico a farsi visitare e lui le ha prescritto delle pillole buone che le fanno scomparire tutti i mali. Figurati, i medici americani non chiedono altro, vogliono solo di imbottire le persone e stordirle. Nella metropolitana è pieno di annunci tipo: ti senti solo? depresso? partecipa al nostro studio e ti imbottiamo gratis! Vorrei tanto fare qualcosa per lei, ma I dunno, se 2morrow le parlo ho paura che mi mandi a fankulo sulla sua bakeka. Yo.
giovedì 18 febbraio 2010
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3 commenti:
un piccolo consiglio da una diciannovenne in partenza per gli States? Se glielo chiedi le farà piacere... ho scoperto con mio grande stupore che molti "bimbiminkia" sono meno bimbiminkia di quel che fanno credere. Apprezzerà ;)
ahaha ma sai che non avevo pensato che tu hai la stessa loro età? è che vedendoti sei molto più matura e con la testa sulle spalle, rispetto a loro ;)
Sicuramente Gina farà più strada, perché sa mentire e nascondersi nel momento giusto. Però secondo me Pina vivrà una vita più felice e rilassata, perché sa permettersi il lusso di essere sincera.
Non esistono pranzi gratis.
PS. Ottimo post, come sempre!
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