venerdì 26 novembre 2010

L'incubo

Ho fatto un brutto sogno. Ho sognato che vivevo in un'isola felice, dove gli abitanti convivevano in pace, consapevoli delle guerre che c'erano fuori dall'isola. Poi i potenti del mondo se ne sono accorti  all'improvviso e l'hanno invasa per giudicare dall'alto lo stile di vita del posto, senza conoscere le singole persone. Sull'isola purtroppo ci viveva anche Giuda, l'unica persona veramente cattiva, che ha fatto i nomi degli abitanti che secondo lui meritavano di morire. Gli abitanti sono stati messi tutti in fila, e io ero l'ultima. Hanno chiamato il primo della fila e gli hanno sparato un colpo in testa. Panico, ansia, pianti e urli fra i restanti candidati al patibolo. Il secondo ha fatto l'occhiolino a Giuda, e infatti è stato risparmiato. Da quando hanno ucciso il primo fino a quando è venuto il mio turno, sono passate le tre ore più lunghe della mia vita. Io assistevo impotente alle fucilazioni, e mentre accadeva sentivo i potenti discutere su cosa fare con me. "Lei merita di morire", urlava a gran voce Giuda, "lei va salvata" controbatteva il saggio dell'isola che è stato risparmiato per rispetto.  Giuda mi voleva morta perché mentre tutti lo vedevano sotto forma di agnellino io avevo capito  (anche se non del tutto) con che razza di persona avevo a che fare.  Io sudavo freddo e i potenti non sapevano cosa farne di me, e nel frattempo avevano ucciso metà dei miei amici. Poi quando il mio turno è arrivato ho chiuso gli occhi e la pistola ha fatto click perché si è inceppata:  solo a quel punto mi hanno detto che per il momento ero stata graziata.
Sogni come questo non li auguro al mio peggiore nemico, però a quel Giuda sì. Spero che venga un giorno in cui io potrò sognare lo spettacolo della sua pubblica esecuzione, anche se si tratta di un personaggio immaginario sepolto nell'inconscio dei miei incubi.

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